Il pantalone Jada, dall’indiano “radici”, è il primo capo della linea di abbigliamento JoyFuel disegnato da Silvia Pasqualini, pensato per vestirti sia quando fai pratica, sia nei momenti di relax e divertimento.
Con un unico capo puoi avere comodità, praticità ma anche bellezza. E’ adatto per la palestra ma anche per l’aperitivo fuori con gli amici!
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Il concept
Abbiamo realizzato una linea di abbigliamento etno-chic, versatile ma originale, per vestire chi cerca abbigliamento sportivo, comodo ma anche glamour perchè sia sempre adatto sia dentro che fuori la palestra!
La vestibilità
La linea per le forme e i tessuti scelti è adatta a chi non ama capi attillati, tessuti elastici e vestibilità extra-slim ma anzi preferisce un fit comodo che consenta l’ampiezza dei movimenti, l’adeguatezza alle pratiche di yoga ma anche il fit "giusto" per essere abbinato con altri capi “casual” ed esser adatto all’aperitivo o alla cena fuori.
Design e sostenibilità
Ogni prodotto è disegnato da Silvia Pasqualini in collaborazione con diverse micro-realtà manifatturiere per realizzare lavorazioni originali e uniche nel design ma anche sostenibili per l’ambiente con produzioni locali e basate sul reale consumo, senza sprechi o sovrapproduzione.
I valori
I valori che animano questo progetto di abbigliamento sono:
Unicità e originalità
Comodità e bellezza
Sostenibilità e realtà locali
…per creare capi che facciano bene alle persone e al mondo!
Il design del pantalone, la scelta delle stoffe e lo studio del prototipo sono state gestite in collaborazione con Irene Carboni (@eiren_eclecticstyle) designer italiana che da anni lavora tra India e Italia. Il pantalone Jada è pensato da donne, cucito da donne, in un progetto che racchiude il recupero di tessuti e il sostegno femminile di comunità in zone di povertà. Il pantalone che fa stare bene noi, e che aiuta a far stare meglio loro.
La stoffa dei pantaloni è ryon: un tessuto fresco e morbido parente della viscosa. È stato acquistato in uno dei più grandi mercati del surplus a Delhi ed è un mercato dove si trovano tutti i tessuti di fine serie o fine collezione delle grandi produzioni. Abbiamo cioè utilizzato tessuto che altrimenti sarebbe andato sprecato e invece noi gli diamo vita.
I laccetti sono realizzati con seta proveniente da saree, e le nappine sono realizzate a mano dalle donne dei villaggi del Rajasthan ed è fonte di sostentamento per loro, perché non a tutte le donne è permesso andare a lavorare. In questo modo possono cucire da casa e avere un piccolo guadagno dalle loro produzioni.
I pantaloni sono contenuti in delle borsine/zainetto realizzate sempre con saree riciclati e cucite dalle donne, spesso proveniente da villaggi limitrofi alle grandi città.
La produzione del pantalone avviene a pushkar in un laboratorio a conduzione familiare mentre le nappine e le sacchettine di seta vengono da villaggi limitrofi a pushkar.