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Coltiviamo le nostre scelte, non quelle degli altri!

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Quante scelte abbiamo fatto o non fatto per paura di deludere qualcuno?

E quante volte invece abbiamo talmente paura di fare la cosa sbagliata che non facciamo proprio nulla?

Magari nel tempo abbiamo accettato lavori o seguito percorsi di studio che non ci piacevano poi così tanto, o intrapreso relazioni che sapevamo già si sarebbero arenate, più per accontentare gli altri che pensando davvero a noi.

E quante volte ci siamo ripetuti di avere un ventaglio di obiettivi, abbiamo immaginato una miriade di cose da fare, ma arrivati alle domande “È la cosa giusta? Deluderò qualcuno? Forse questa cosa che voglio fare è una frivolezza rispetto a cose più serie”, la risposta è stata: “Mh, forse è meglio che mi fermo e torno sui binari”.

Questo accade per diverse ragioni:

  • Per colpa del perfezionismo, per cui inseguendo l’ideale dell’infallibilità, del non poter commettere il minimo errore e di dover essere sempre “il più”, alla fine ci autosabotiamo e ci blocchiamo.
  • Perché ci perdiamo nelle troppe possibilità, e nella foga di inseguirle tutte, non ne perseguiamo davvero nessuna.
  • Per colpa della procrastinazione, per cui a forza di rimandare sempre la nostra scelta, alla fine non scegliamo mai.

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E quindi preferiamo rimanere sulla strada battuta, sicura, quella che secondo noi non deluderà nessuno. E magari per un periodo riusciamo anche a convincerci “che in fondo non è così male”. Ma dura poco, perché poi arrivano i piccoli fastidi, le insofferenze, il rimpianto, e più il rimpianto cresce e più la matassa si fa complicata, rendendo le giornate sempre più difficili e l’impegno sempre più pesante…e non troviamo più il bandolo del gomitolo.

L’irrequietudine cresce esponenzialmente e alla fine esplodiamo, fino a mettere in dubbio tutto ciò che abbiamo fatto fino a quel momento. Magari lasciamo il lavoro, lasciamo il fidanzato/la fidanzata…Il tutto spesso accompagnato da una notevole dose di simpaticissima (si fa per dire) ansia.

E allora?

  • Per prima cosa impariamo a parlare di più. Chiediamo aiuto, tiriamo fuori il disagio quando c’è. Con il capo, con il/la fidanzato/a, con un esperto. Non aspettiamo di esplodere come pentole a pressione.
  • E prendiamo coraggio. A volte forse è meglio rischiare di deludere il capo o il/la fidanzato/a appena sentiamo che è qualcos’altro a renderci felici e soddisfatti e seguire le nostre vere inclinazioni, piuttosto che farlo 10 anni dopo!

E soprattutto, al posto di chiederci se è giusto o sbagliato, se deluderemo oppure no, impariamo a farci un’altra domanda, impariamo a chiederci:

“Cosa ci nutre? Cosa ci motiva? Cosa ci riempie?”

Perché noi non ci nutriamo di obblighi! O di “devo” (devo essere il migliore, devo essere perfetto, devo piacere a tutti)!

Noi ci nutriamo di passioni, di piacevolezza. E vale la regola per cui:

Quello che ci piace ci illumina, e quello che ci illumina NON è MAI SUPERFICIALE.

Ecco allora 3 suggerimenti per coltivare quello che davvero ci piace fare.

  1. Dedica tempo ad esplorare le tue sensazioni corporee (pelle, pancia, cuore) quando fai qualcosa che ti piace. E fa lo stesso quando fai qualcosa che non ti piace poi così tanto. Poi confronta i due momenti e magari stila una lista delle cose che fai perché ti piacciono (ad esempio lo yoga, o la cura di te) e delle cose che fai perché devi (la scheda della palestra in quel determinato giorno in vista della prova costume, o truccarti e prepararti con quello che trovi perché lo devi fare).
  2. Impara a riconoscere cosa dice il tuo corpo sia mentre fai ciò che ti piace o non ti piace, che dopo. Perché quando fai qualcosa che ti illumina davvero, sia durante che dopo, hai delle reazioni molto precise e positive: soddisfazione, allegria, ricarica di energia.
  3. Mentre quando fai delle attività che non ti piacciono, sia durante che dopo, avvertirai una sensazione di stanchezza, di pesantezza, di svuotamento… ed in entrambi casi sarà il tuo corpo a dirti se quell’attività era davvero giusta per te oppure no!
  4. Ma è vero che non tutti possiamo permetterci di cambiare vita o lavoro dalla sera alla mattina, e a volte le cose che non ci piacciono sono inevitabili.
    Allora? Impariamo a bilanciare.
    Se fai un lavoro che proprio non ti piace, prova ad aggiungerci qualcosa di piacevole. E se proprio non puoi fare nulla sul lavoro, sfrutta le occasioni o i piccoli momenti in cui non lavori. Ad es. potresti usare la pausa pranzo per leggere un buon libro, chiamare un amico/a, o sfruttare i tragitti in macchina per ascoltare della buona musica.

Difendiamo il nostro diritto di provare sensazioni piacevoli!

Non si è sbagliati solo perché si scelgono cose diverse, e se anche non fosse quella giusta, non c’è niente di male nel sbagliare una scelta.

L’unica cosa davvero sbagliata è scegliere la vita degli altri.

L’unico dovere è scegliere la NOSTRA vita e avvicinarci sempre di più a noi stessi.

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Risorse:

TEDx TALK
Puntata #15 podcast unmillimetroalgiorno
Puntata #35 podcast unmillimetroalgiorno